Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

giovedì 3 marzo 2016

Califfato e barbarie (seconda parte)

Tristan Leoni

[Tratto dal sito francese DDT21 e tradotto a cura della nostra redazione; il testo (prima e seconda parte) grazie ai/alle compagni/e del Centro di documentazione «Porfido» di Torino, è ora disponibile anche in formato cartaceo.]

Progetto utopico di costruzione di uno Stato su basi interamente nuove, l'IS rappresenta più un'islamizzazione della rivolta che una radicalizzazione dell'Islam, eco di una confessionalizzazione che ritroviamo un po' dappertutto, dalla destra conservatrice americana alle banlieues francesi. La sua violenza non è ascrivibile a un estremismo peculiare dell'Islam, ma dipende dal fatto che in un contesto caratterizzato da guerra civile e da interventi militari stranieri, il fanatismo religioso va a nozze. 

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