Il comunismo è e rimane l'unica prospettiva di superamento positivo della società capitalistica. Ma quest'ultima, malgrado le sue traversie, pare divenuta un orizzonte insuperabile, e le forze protese al suo abbattimento sono oggi ridotte alla clandestinità e alla dispersione, se non al disorientamento. L'epoca del movimento operaio tradizionale, delle transizioni socialiste e dei loro programmi si è da tempo conclusa. Il patrimonio delle lotte e delle correnti teoriche del passato richiede un riesame profondo per separare ciò che è vivo da ciò che è morto. Il rapporto intercorrente tra le lotte quotidiane del proletariato, i movimenti interclassisti di massa dell'ultimo decennio e la rottura rivoluzionaria possibile appare più enigmatico che mai. La teoria comunista richiede nuovi sviluppi, per essere restaurata nelle sue funzioni. La necessità di affrontare questi nodi ci interpella in prima persona, come dovrebbe interpellare tutti i sostenitori del «movimento reale che abolisce lo stato di cose presente». I nostri mezzi sono a misura alle nostre forze: modesti. Impossibile in queste condizioni pretendere di essere i fautori unici e infallibili di una rifondazione teorica che arriverà a maturità solo in un futuro non prossimo. Ma è solo iniziando a camminare che si cominciano a tracciare strade percorribili.

sabato 15 marzo 2014

Noi non siamo "Anti-"

Bernard Lyon

Noi non siamo “Anti-”, ovvero non siamo contro le forme estreme dello sfruttamento, dell'oppressione, della guerra o di altri orrori. Essere “Anti-”, vuol dire scegliere un aspetto particolarmente insopportabile della realtà capitalistica e tentare di costruire un'alleanza contro di esso.
   Non essere “Anti-”, non significa essere massimalisti, proclamare ai quattro venti di essere fautori di una rivoluzione totale, e che all'infuori di essa non c’è che il riformismo; ma significa che quando ci si oppone al capitale in una situazione reale, lo si fa senza contrapporgli una sua versione “buona”. Una rivendicazione o un rifiuto non affermano niente di diverso da ciò che sono: lottare contro l'innalzamento dell'età pensionabile, non equivale a promuovere una migliore gestione del salario indiretto e socializzato; lottare contro la ristrutturazione, non significa essere Anti-liberisti, ma semplicemente opporsi, qui ed ora, a determinate misure. E d'altronde, solo così le lotte possono andare oltre se stesse.